Il Gaudente Toscano

  1. VINTAGE COLLECTION CA' DEL BOSCO

    AvatarBy claudiozeni il 5 Nov. 2012
     
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    Ca’ del Bosco ha presentato in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, presso le Sale del Re, Vintage Collection, la rivelazione di un metodo, anzi del Metodo Ca’ del Bosco, etimologicamente inteso come mettere un passo dietro l’altro, seguendo il “nomos” della Natura, visto che la sua legge è fatta di tempi da rispettare, di gesti antichi da compiere, di tradizioni da seguire, ma anche di nuovi sentieri da esplorare. Perché “tradizione” per Ca’ del Bosco non significa cieca adorazione del passato, ma (talvolta) uscire dal solco, con la lucida, ispirata follia di chi ama trasformare il proprio lavoro in una forma d’arte. Nel Metodo Ca’ del Bosco i dettagli sono decisivi. Tutti, nessuno escluso. Occhi esperti selezionano ogni singolo grappolo e “terme” all’avanguardia garantiscono il perfetto lavaggio e l’idromassaggio dei grappoli. La spremitura avviene in assenza di ossigeno, la fermentazione del mosto in piccole botti di rovere o in tini. Una coppia di serbatoi volanti agevola il travaso di mosti e vini, per gravità. E questa è legge. Il “resto” sono ambienti in atmosfera controllata dalle più avanzate tecnologie e dal design innovativo. Uso sapiente del legno. Lunghi affinamenti sui lieviti, tappi controllati con scrupolo. Impianti di imbottigliamento e dégorgement ideati personalmente da Ca’ del Bosco, per evitare shock ossidativi. Ad ogni bottiglia, poi, è riservata una marcatura univoca per garantirne la tracciabilità e il riposo in cantine sotterranee in pietra che sembrano mausolei di re omerici. Ma, più di ogni altra cosa, è riservato loro l’amore dei cantinieri. Da questa disciplina nasce la Vintage Collection 2008 presentata a Milano. Un lungo cammino celebrato attraverso la performance artistica di Giuseppe La Spada, primo ed unico artista digitale italiano a vincere il Webby Award nel 2007, e collaboratore di artisti quali Ryuichi Sakamoto, Christian Fennezs e Ben Frost. E qui nasce il feeling, la corrispondenza di amorosi sensi tra l’artista innovatore e Ca’ del Bosco, dove l’arte – scultura e fotografia soprattutto – e la sensibilità verso nuove forme di espressione sono di casa. “With All Your Senses - come spiega l’autore stesso dell’installazione – più che un titolo è un invito a trovare nel suo acronimo W.A.Y.S. nuove strade di approccio sensoriale al mondo del vino”. Così, quando arte digitale e arte della vinificazione si incontrano, il risultato è davanti ai nostri occhi, sotto il nostro naso, a portata di mano, nelle nostre orecchie, sulla punta della lingua. Il risultato è un’esperienza da vivere in tutti i sensi. L’arte di La Spada ci trasporta in una ideale e fantastica “stanza segreta” di Ca’ del Bosco, dove una campionatura di suoni e melodie si fa musica del mosto in fermentazione, stato potenziale del futuro Dosage Zéro. Effluvi profumati ricreano la sensualità del Satèn, rivelando gli aromi primari e secondari di un vino che, per nome e intima natura, è assonante con la seta. Il legame del Brut con il terroir della Franciacorta si esprime nel “con-tatto” fisico con la sua terra. La Voluptas, o meglio la sua rappresentazione virtuale, è la “testimonial” della vista, la via d’accesso del desiderio – cieco per definizione - all’anima e alla mente. Una dea della mitologia latina, figlia di Amore e Psiche, che fluttua in uno spazio in cui tradizione e innovazione, natura e arte si giurano amore eterno. In questo territorio poetico e immateriale, la stessa Voluptas, il botticelliano “piacere umanizzato”, diventa viva. Verità. E ritorna Vino. E di nuovo Arte, piacere sensoriale, in un circolo virtuoso senza fine. Il percorso, assolutamente soggettivo, attraverso i sensi si completa e diventa pura emozione con la degustazione dei tre Franciacorta. Ed è a questo punto che comincia un nuovo (altro) gioco. Quello proposto da Ca’ del Bosco è il “gioco delle coppie”, degli abbinamenti tra i suoi Millesimati e il Caviale Calvisius per esaltare le eccellenze del territorio. Una scelta non casuale, dal momento che il Calvisius, prodotto da Agroittica Lombarda, è il caviale italiano per antonomasia, ma soprattutto un altro fiore all’occhiello del Made in Italy di provenienza bresciana. Un ambiente culturale dove, con tutta evidenza, il lavoro ispirato è una forma di religione: una scrupolosa esattezza che tiene insieme uomini e cose.

    Claudio Zeni
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